Sappiamo tutti come erano fatti, anche se nessuno li ha mai visti “dal vivo”.
Ma perché i dinosauri si chiamano così?
Il termine che identifica gli enormi rettili che vivevano sulla Terra nella preistoria, deriva dall’unione di due parole greche, “deinòs”, che significa “mostruosamente grande” e “sàuros”, che vuole dire "lucertola" o, più in generale, "rettile".
Questi animali sono vissuti sul nostro pianeta circa 225 milioni di anni fa e si sono estinti 160 milioni di anni dopo, alla fine del Cretaceo, ben prima della comparsa dell’Homo Sapiens e dell’invenzione delle parole: chi ha deciso di chiamarli in questo modo, quindi, si è basato sulle sue impressioni dopo il ritrovamento di resti fossili, come ossa, artigli e denti che, in qualche modo, assomigliavano a quelli delle comuni lucertole, ma in formato gigante.
Per distinguere i diversi tipi di rettili jurassici, si è poi deciso di nominarli in base alle loro caratteristiche fisiche, al luogo del primo ritrovamento dei fossili o al nome dei loro scopritori: Triceratopo, ad esempio, significa “faccia con tre corna”, mentre Stegosauro vuol dire “rettile con il tetto”, per le placche ossee simili a tegole che ha sulla schiena. Il Besanosauro, invece, prende il nome dal paese in provincia di Varese dove è stato ritrovato il suo scheletro e il Saltriovenator Zanellai, scoperto sempre nel Varesotto, a Saltrio, è considerato il dinosauro più antico e grande della Storia e porta anche il nome di Angelo Zanella, che ne trovò i resti nel 1996.
Oggi hai imparato perché i dinosauri si chiamano così!
I grandi e piccoli perché ti spiegano una curiosità al giorno.
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