L’uomo ha sempre sentito l’esigenza di misurare lo scorrere del tempo in maniera precisa, per dare ordine alle giornate e per fissare gli appuntamenti: nell’antichità si usavano clessidre, meridiane e orologi ad acqua, che non erano però in grado di misurare durate molto brevi, come i secondi.
Fu Galileo Galilei a progettare il primo congegno in grado di segnare anche le frazioni più piccole dell’ora, basato sull’oscillazione del pendolo che, però, non era di certo portatile: da questa idea venne in seguito sviluppato il meccanismo “a bilanciere”, che permise di costruire orologi caricati a molla, abbastanza piccoli da poter stare in tasca o al polso.
Ma perché gli orologi hanno le lancette?
Le lancette ruotano sul quadrante grazie all’incastro di vari ingranaggi e di solito sono tre: la più corta segna le ore e la più lunga i minuti, mentre la terza, spesso sottile e di colore diverso, indica i secondi. Queste astine consentono, con una sola occhiata, di sapere esattamente che ore sono, in base alla posizione in cui si trovano. Prima dell’invenzione degli orologi portatili, invece, la gente si doveva basare solo sui rintocchi delle campane delle chiese, che indicavano l’inizio delle varie messe e preghiere della giornata.
Per facilitare le cose, si pensò poi di installare su torri e campanili anche dei quadranti, formati da parti girevoli che si chiamavano “sfere”, - le antenate delle lancette -, in modo che l’ora si potesse anche vedere e non solo sentire.
Oggi hai imparato perché gli orologi hanno le lancette!
I grandi e piccoli perché ti spiegano una curiosità al giorno.
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