ARCHITETTURE DELLA PAURA - Dentro la Storia con l'ing. Flavio Russo
Conduce Salvatore Perillo, regia di Ciro Gaglione.
Le vestigia architettoniche sopravvissute alle ingiurie del tempo e degli uomini, per la quasi totalità dei casi, possono includersi in due precise categorie, fortificazioni o templi.
Costruzioni fra loro apparentemente antitetiche, sebbene ispirate da un’unica motivazione: la paura. Paura per le sorti della vita e, più ancora, per quelle del dopo la morte.
Mai, a partire dai nostri giorni fino agli incerti albori della preistoria, in qualsiasi contesto sociale ed in qualunque scorcio temporale, tale bipartizione è venuta meno.
Nel primo ambito si sono susseguiti enormi fossati, mura ciclopiche, cerchie urbiche, geometriche fortezze e tetre casematte di cemento armato, opere tese a sostenere la speranza di sopravvivere alle aggressioni.
Nel secondo si sono avvicendati strutture megalitiche, vertiginose piramidi, maestosi templi, superbe basiliche, splendide moschee, come pure necropoli, catacombe ed infinite sepolture, realizzazioni a loro volta tesi a sostenere la speranza di sopravvivere alla morte.
Motivazioni, quindi, analoghe alle spalle di tali grandiose costruzioni, nella quotidianità inutili ma indispensabili contro le angosce esistenziali, essendo entrambe le paventate eventualità imprevedibili le une quanto inevitabili le altre.